#: locale=it ## Tour ### Description ### Title tour.name = INGV VIGNA ## Skin ### Button Button_062AF830_1140_E215_418D_D2FC11B12C47.label = INIZIA LA VISITA Button_062AF830_1140_E215_418D_D2FC11B12C47_mobile.label = INIZIA LA VISITA ### Dropdown DropDown_F7E98295_E28E_D02E_41EB_D13B513EC0C8.label = VISTA AEREA DropDown_F7E9A295_E28E_D02E_41D7_1F4873F52C92.label = LABORATORI ### Multiline Text HTMLText_062AD830_1140_E215_41B0_321699661E7F.html =
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INGV
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia



L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è un Ente di Ricerca vigilato dal Ministero dell’Università e Ricerca. Ha il compito di promuovere e di valorizzare la ricerca scientifica e tecnologica nel campo delle geoscienze.
L’INGV contribuisce allo studio e comprensione della dinamica del Sistema Terra, nelle sue diverse manifestazioni, e alla mitigazione dei rischi naturali associati. Oltre all’attività di ricerca scientifica, svolge attività di sorveglianza, monitoraggio, alta formazione e diffusione della cultura scientifica.



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Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia



L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è un Ente di Ricerca vigilato dal Ministero dell’Università e Ricerca. Ha il compito di promuovere e di valorizzare la ricerca scientifica e tecnologica nel campo delle geoscienze.
L’INGV contribuisce allo studio e comprensione della dinamica del Sistema Terra, nelle sue diverse manifestazioni, e alla mitigazione dei rischi naturali associati. Oltre all’attività di ricerca scientifica, svolge attività di sorveglianza, monitoraggio, alta formazione e diffusione della cultura scientifica.
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LOREM IPSUM
DOLOR SIT AMET
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LOREM IPSUM
DOLOR SIT AMET
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JOHN DOE
LICENSED REAL ESTATE SALESPERSON


Tlf.: +11 111 111 111
jhondoe@realestate.com
www.loremipsum.com



Mauris aliquet neque quis libero consequat vestibulum. Donec lacinia consequat dolor viverra sagittis. Praesent consequat porttitor risus, eu condimentum nunc. Proin et velit ac sapien luctus efficitur egestas ac augue. Nunc dictum, augue eget eleifend interdum, quam libero imperdiet lectus, vel scelerisque turpis lectus vel ligula. Duis a porta sem. Maecenas sollicitudin nunc id risus fringilla, a pharetra orci iaculis. Aliquam turpis ligula, tincidunt sit amet consequat ac, imperdiet non dolor.
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The Electron Microscopy Laboratory is equipped with a JEOL JSM-6500F Field Emission Scanning microscopy. The JSM-6500F is a high performance analytical FESEM integrating Oxford AztecLive Ultim Max 40 energy dispersive X-ray analyzer for live electron images and live X-ray chemical imaging. The large next generation Silicon Drift Detectors (SDD) sensors of Ultim Max, combining the largest sensor sizes with Extreme electronics, allows unparalleled speed and sensitivity.
Micro-analytical capabilities:
• Real-time chemical imaging
• Record every step of your analysis with Live Trace
• Quantitative analysis at 400,000 cps
• EDX mapping at >1,000,000 cps
• Large area mapping software
Imaging capabilities:
• secondary electrons (SEI)
• back scattered electrons (BSE = COMPO and TOPO)
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Il laboratorio è dotato di un MicroGascromatografo, strumento molto delicato e di elevata precisione, dotato di rivelatori a conducibilità termica, con il quale è possibile effettuare analisi chimiche quantitative delle specie gassose.
La gascromatografia è il metodo analitico utilizzato per la separazione, l’identificazione e la determinazione dei vari componenti presenti in una miscela gassosa. Tale metodo utilizza un gas carrier e sfrutta le diverse affinità delle molecole. Il campione di gas viene indirizzato all’interno della colonna cromatografica dove sono presenti delle sostanze in grado di separare le varie componenti della miscela gassosa. Alla fine della colonna sono presenti uno o più detector che traducono la presenza della sostanza in un segnale elettrico.
Le immagini mostrano l’acquisizione sul campo dei dati (gas nel suolo, gas libero e gorgogliante) e alcuni esempi di elaborazione dei dati.
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Tra i vari progetti a cui partecipa il laboratorio di geochimica dei fluidi, uno dei più interessanti è il progetto europeo life RESPIRE, ideato per proteggere i cittadini dal Radon. Il radon è un gas radioattivo che si forma dal naturale decadimento dell’uranio presente nelle rocce e nei suoli, e può muoversi verso l’alto nel terreno ed entrare nelle case o in ambienti di lavoro, attraverso i muri, i solai, fratture e aperture nelle fondazioni, finestre e condutture d’acqua e serbatoi idrici.
L’obiettivo del progetto è la realizzazione di un sistema ibrido di risanamento, composto da sensori di radon e da un sistema di aspirazione, al fine di mantenere i livelli di radon indoor inferiori a 300 Bq/m3 (come indicato nella Direttiva Europea 2013/59/EURATOM). Tale dispositivo è ora in funzione in alcuni siti pilota in 4 aree significative in Italia e in Belgio.
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Il laboratorio è dotato di un MicroGascromatografo, strumento molto delicato e di elevata precisione, dotato di rivelatori a conducibilità termica, con il quale è possibile effettuare analisi chimiche quantitative delle specie gassose.
La gascromatografia è il metodo analitico utilizzato per la separazione, l’identificazione e la determinazione dei vari componenti presenti in una miscela gassosa. Tale metodo utilizza un gas carrier e sfrutta le diverse affinità delle molecole. Il campione di gas viene indirizzato all’interno della colonna cromatografica dove sono presenti delle sostanze in grado di separare le varie componenti della miscela gassosa. Alla fine della colonna sono presenti uno o più detector che traducono la presenza della sostanza in un segnale elettrico.
Le immagini mostrano l’acquisizione sul campo dei dati (gas nel suolo, gas libero e gorgogliante) e alcuni esempi di elaborazione dei dati.
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La geochimica è la branca delle scienze della Terra che studia la distribuzione e il comportamento degli elementi che costituiscono il globo terrestre. In particolare, il laboratorio di Geochimica dei Fluidi effettua le analisi cromatografiche di acque e gas, di determinare i parametri chimico-fisici delle acque, le concentrazioni dei geogas e la misurazione dei tassi di esalazione dei gas.
Il laboratorio supporta le attività di ricerca e di monitoraggio effettuate nell’ambito sia di progetti di ricerca nazionali ed internazionali in una vasta gamma di argomenti relativi all’impatto ambientale come la contaminazione delle acque sotterranee e la valutazione delle emissioni dei geogas in atmosfera, all’analisi dei depositi di gas naturale, alla caratterizzazione dei fluidi da reservoirs petroliferi e geotermici, ai rischi naturali, nonché al monitoraggio in aree vulcaniche e sismicamente attive.
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Il sismologo attraverso dei software (SisPick e SeisBook) appositamente sviluppati da INGV, rivede i sismogrammi delle stazioni utilizzate dal sistema automatico di localizzazioni, controlla attentamente i tempi di arrivo delle onde P ed S ad ogni stazione, aggiungendone altre disponibili e calcola l’ipocentro del terremoto e la magnitudo della stesso. Al massimo entro 30 minuti (in media entro 12 minuti) comunica questa localizzazione rivista al DPC ed al pubblico attraverso il sito web terremoti.ingv.it e i social media INGVterremoti.
Quando si verifica un terremoto di magnitudo maggiore di 4.0, viene chiamato il funzionario sismico reperibile in quel momento: si tratta di un esperto sismologo che ha il compito di scrivere una relazione per il Dipartimento della Protezione Civile e di contribuire al funzionamento della Sala Operativa durante le emergenze sismiche.
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L’analizzatore spettrale permette di visualizzare il segnale di alcune delle stazioni sismiche della Rete Sismica Nazionale, in particolare quelle trasmesse via satellite, e di verificare la qualità del segnale acquisito.
Le stazioni della Rete Sismica Nazionale vengono trasmesse utilizzando vettori diversificati per garantire ridondanza nei sistemi di trasmissione e quindi una maggiore robustezza del sistema di sorveglianza. Alcune sono trasmesse via satellite, altre attraverso linee telefoniche, altre attraverso la rete internet ed altre ancora via radio.
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Il sismologo attraverso dei software (SisPick e SeisBook) appositamente sviluppati da INGV, rivede i sismogrammi delle stazioni utilizzate dal sistema automatico di localizzazioni, controlla attentamente i tempi di arrivo delle onde P ed S ad ogni stazione, aggiungendone altre disponibili e calcola l’ipocentro del terremoto e la magnitudo della stesso. Al massimo entro 30 minuti (in media entro 12 minuti) comunica questa localizzazione rivista al DPC ed al pubblico attraverso il sito web terremoti.ingv.it e i social media INGVterremoti.
Quando si verifica un terremoto di magnitudo maggiore di 4.0, viene chiamato il funzionario sismico reperibile in quel momento: si tratta di un esperto sismologo che ha il compito di scrivere una relazione per il Dipartimento della Protezione Civile e di contribuire al funzionamento della Sala Operativa durante le emergenze sismiche.
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La radio trasmittente collega la Sala Operativa INGV alla Sala Situazione Italia del Dipartimento di Protezione Civile. Nel caso in cui le linee telefoniche dovessero avere dei problemi o essere interrotte la radio costituisce un sistema alternativo di comunicazione. La comunicazione tramite radio viene testata ogni giorno per due volte, mattina e pomeriggio, dal personale INGV e DPC in turno.
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I terremoti catastrofici avvenuti in Italia e nel mondo ci hanno insegnato che un’informazione rapida e precisa è indispensabile affinché il Dipartimento della Protezione Civile (DPC) possa avviare le necessarie procedure di emergenza o di verifica sul territorio, sulla base della gravità e della localizzazione del terremoto e organizzare i soccorsi nelle zone colpite.
La Sala Operativa di Roma svolge la sorveglianza sismica a scala nazionale e il servizio di allerta maremoto a scala Mediterranea. Altre due Sale Operative dell’INGV a Napoli e Catania sorvegliano le zone vulcaniche in attività: quelle del Vesuvio, dei Campi Flegrei e di Ischia, quella dell’Etna e i vulcani delle Isole Eolie.
Il personale specializzato, che presidia la Sale Operativa di Roma 24 ore su 24 in tutti i giorni dell'anno , analizza accuratamente tutti i segnali disponibili per calcolare i parametri fondamentali dei terremoti e dei maremoti.
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Le tessere del puzzle rappresentano le principali placche litosferiche in cui è suddivisa la parte più esterna del nostro Pianeta e sono trattenute con un meccanismo elettromagnetico. Una leva, cambiando polarità ai magneti, permette alle placche di staccarsi. Rimettendo al loro posto le placche si famigliarizza con la configurazione della tettonica delle placche.
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All’interno dell’ente è presente uno spazio espositivo che, attraverso istallazioni hands-on, postazioni video e percorsi interattivi, descrive il pianeta Terra e le sue dinamiche. Il percorso espositivo è utilizzato nel programma annuale di visite scolastiche alle scuole di ogni ordine e grado e in occasione di eventi divulgativi e openday dedicati al pubblico generico
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La superpressa è una pressa a mezzo solido utilizzata per investigare la terra da 1.5 fino a 25 GPa (da 15 a 700 km di profondità). Questo modello in particolare è coposto da due moduli: il pistone cilindro e la pressa multipla.
Nel dettaglio, il pistone cilindro ricopre un campo di ricerca da 0.2 a 4 GPa e fino a 1400 °C (T massima). La pressione è applicate dall’alto e dal basso sul campione che è inserito all’interno della cella (rappresentato in rosso nell’immagine).
La pressa multipla ricopre un campo di pressione da 0.9 a 25 GPa e 1800 °C (T massima).
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Forno Lenton 1 atm.
Temperatura massima di lavoro 1200 °C, capienza 2 litri, 4 programmi eseguibili con 16 segmenti possibili da impostare.
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Il percorso interattivo sul geomagnetismo ci guida a comprendere la natura del magnetismo del nostro pianeta. Gli esperimenti permettono di sperimentare in prima persona i principi generali del magnetismo, l’attrazione tra le calamite, l'orientazione dell'ago delle bussole, la relazione tra campo magnetico e campo elettrico e le teorie sull’origine del campo magnetico
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SHIVA è uno strumento rotante costruito per simulare condizioni di slittamento sismico su campioni di roccia o polvere. Su un campione di roccia standard (cilindri cavi con diametro interno ed esterno di 30 e 50 mm) può raggiungere tramite rotazione velocità di scorrimento massima di 6,4 m/s, accelerazioni di 0,2-8 m/s^2 e sollecitazione normale di 50 MPa. La macchina è un prototipo in costante sviluppo e miglioramento dal 2009.
E’ composta essenzialmente da tre parti:
Parte roratoria, camera del campione e Colonna di carico.
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All’interno dell’ente è presente uno spazio espositivo che, attraverso istallazioni hands-on, postazioni video e percorsi interattivi, descrive il pianeta Terra e le sue dinamiche. Il percorso espositivo è utilizzato nel programma annuale di visite scolastiche alle scuole di ogni ordine e grado e in occasione di eventi divulgativi e openday dedicati al pubblico generico
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L’istallazione, grazie ad un sistema di specchi, permette di proiettate immagini
con effetto olografico. Due diversi pulsanti permettono di azionare la simulazione di un’eruzione esplosiva ed eruttiva.
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Magnetometro Micromag 2900/3900 AGM/VSM per la misurazione di cicli di isteresi ed altre proprietà magnetiche dipendenti dall’intensità del campo magnetico applicato, dalla temperatura e dal tempo. La sensibilità è 10 nemu in modalità di magnetometro a gradiente alternato (AGM) e di 0.5 μemu in modalità di magnetometro a vibrazione (VSM). Il Magnetometro è equipaggiato di un criostato che permette di operare, in modalità VSM, a temperatura variabile tra 10 e 473 K.
Nel 2021, lo strumento è stato affiancato da un nuovo modello di recentissima generazione (Lakeshore VSM 8400), dotato di fornace per lo studio delle caratteristiche di isteresi fino a 1000 °C e progettato per facilitare il conseguimento di innovativi diagrammi utili all’interpretazione delle caratteristiche magnetiche di un campione.
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Kappabridge AGICO (KLY-5 e MFK1_FA). Strumenti per la misura della suscettività magnetica e della sua variabilità direzionale su campioni di roccia cilindrici e cubici. Entrambi i modelli sono accoppiati a una fornace per la misura della variazione della suscettività magnetica durante un ciclo di riscaldamento-raffreddamento da temperatura ambiente fino ad un massimo di 700°C. È associato anche l’apparato CS-L che permette di misurare la variazione della suscettività a fino a circa -196°C, temperatura dell’azoto liquido. Il modello KLY-5 è particolarmente innovativo per la possibilità di studiare la suscettività magnetica out-of-phase.
Nel breve video è possibile vedere le operazioni di misurazione delle caratteristiche di variabilità direzionale della suscettività magnetica con uno strumento KLY-5
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The Brittle Rock deformAtion Versatile Apparatus, BRAVA, è un apparato triassiale utiizzato per studiare le proprietà di attrito delle rocce di faglia. È costituito da un grande recipiente racchiuso da un telaio metallico rigido e da due pistoni ortogonali – pistoni idraulici ad azione rapida – che vengono utilizzati per applicare una forza (fino a 1,5 MN) sui campioni montati. Tre pistoni intensificatori sono collegati al recipiente e vengono utilizzati per controllare la pressione del fluido interstiziale nel campione e la pressione di confinamento all'interno della camera. BRAVA consente condizioni sperimentali flessibili, in cui parametri come carico, velocità di scorrimento, pressione dei pori e pressione di confinamento possono essere modificati anche durante un esperimento.
Altre informazioni sono reperibili in Collettini et al. (2014): https://doi.org/10.1016/j.ijrmms.2013.12.005
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SHIVA è uno strumento rotante costruito per simulare condizioni di slittamento sismico su campioni di roccia o polvere. Su un campione di roccia standard (cilindri cavi con diametro interno ed esterno di 30 e 50 mm) può raggiungere tramite rotazione velocità di scorrimento massima di 6,4 m/s, accelerazioni di 0,2-8 m/s^2 e sollecitazione normale di 50 MPa. La macchina è un prototipo in costante sviluppo e miglioramento dal 2009.
E’ composta essenzialmente da tre parti:
Parte roratoria, camera del campione e Colonna di carico.
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Forno Nabertherm RHTV 120/300/1800 1 atm con tubo vertical di mixing di gas CO–CO2
Temperatura massima di lavoro 1800 °C, buffer CCO, IW, QFM, NNO, MH, numero di programmi 8 con 32 segmenti. Area calda 60x80 mm
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Sala schermata dal campo magnetico terrestre, idonea ad ospitare i sensibili magnetometri criogenici e a ridurre di circa 200 volte i campi magnetici statici che interferiscono durante le fasi di smagnetizzazione e misurazione delle magnetizzazioni naturali e rimanenti dei campioni analizzati.
La riduzione del campo magnetico avviene con strati di lamierini opportunamente magnetizzati, per compensare il campo magnetico presente all’interno della sala.
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Magnetometro criogenico 2G a sensori DC SQUID, per la misura di campioni paleomagnetici standard (cilindri di roccia di 25 mm di diametro per 22 mm di altezza) e di spezzoni di carota continui (fino ad un massimo di 1.5 m di lunghezza per una sezione quadrata di 4 cm2).
Le caratteristiche di criogenia vengono conseguite grazie a un bagno di 60 litri di elio liquido, con riempimenti da effettuarsi ogni due anni circa.
Il magnetometro dispone di una serie di strumentazione accessoria "in linea", che può essere gestita in automatico via computer, per eseguire sequenze di trattamenti e misurazioni dei campioni. Tale strumentazione accessoria comprende un sistema di bobine per la smagnetizzazione per campo magnetico alternato (AF) dei campioni, con possibilità di impartire una magnetizzazione "anisteretica" rimanente, dovuta all’applicazione simultanea di un campo magnetico alternato e di un campo magnetico costante.
Il breve filmato mostra l’ingresso di un carrello di campioni cilindrici di roccia nelle zone di smagnetizzazione e successiva misurazione della magnetizzazione rimanente.
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Magnetometro criogenico 2G a sensori DC Squids di nuova generazione, di caratteristiche operative simili all’altro modello, ma senza riserva di elio liquido, grazie a un sistema di raffreddamento helium free che consente l’operatività dello strumento senza la necessità di effettuare refills periodici di elio liquido. Nel breve filmato è visibile l’ingresso, all’interno dello strumento, di un campione continuo di roccia sedimentaria: è possibile misurare campioni lunghi fino a 1.5 m con cadenza centimetrica.
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Smagnetizzatori termici Pyrox e ASC Scientific, utilizzati per demagnetizzare termicamente i campioni di roccia. La massima temperatura applicabile è pari a 700 °C. Un terzo modello, disponibile al di fuori della sala schermata, permette l’applicazione di un campo magnetico costante durante il processo di smagnetizzazione, per effettuare esperimenti di paleointensità assoluta.
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I terremoti catastrofici avvenuti in Italia e nel mondo ci hanno insegnato che un’informazione rapida e precisa è indispensabile affinché il Dipartimento della Protezione Civile (DPC) possa avviare le necessarie procedure di emergenza o di verifica sul territorio, sulla base della gravità e della localizzazione del terremoto e organizzare i soccorsi nelle zone colpite.
La Sala Operativa di Roma svolge la sorveglianza sismica a scala nazionale e il servizio di allerta maremoto a scala Mediterranea. Altre due Sale Operative dell’INGV a Napoli e Catania sorvegliano le zone vulcaniche in attività: quelle del Vesuvio, dei Campi Flegrei e di Ischia, quella dell’Etna e i vulcani delle Isole Eolie.
Il personale specializzato, che presidia la Sale Operativa di Roma 24 ore su 24 in tutti i giorni dell'anno , analizza accuratamente tutti i segnali disponibili per calcolare i parametri fondamentali dei terremoti e dei maremoti.
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Il turnista preposto a dare l’allerta per gli tsunami nel Mediterraneo e nei mari limitrofi lavora su quattro monitor da controllare. In uno visualizza gli epicentri dei terremoti così come vengono calcolati del sistema automatico, grazie a dei grafici stima la qualità delle localizzazioni e della magnitudo associata all’evento. Utilizzando il programma Jet appositamente sviluppato da INGV, può inviare dei messaggi email di allerta al DPC e agli istituti internazionali che si occupano di allerta tsunami. Nel caso di terremoti importanti con epicentro in mare il turnista può visualizzare i dati dei mareografi e confermare o annullare l’allerta lanciata. Il turnista in caso di eventi significativi chiama il Funzionario CAT reperibile al momento: un esperto in materia di maremoti ed insieme seguono l’evolversi della situazione.
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Nella postazione del turnista tecnico viene controllato costantemente lo “stato di salute” della Rete Sismica Nazionale e delle altre reti che contribuiscono al monitoraggio sismico del territorio nazionale. Questa postazione mostra il funzionamento e la corretta ricezione dei dati da tutte le stazioni sismiche collegate, ed in caso di problema si può prontamente intervenire. Le stazioni in verde sono quelle ricevute in tempo reale senza ritardi significativi. Queste stazioni potranno quindi partecipare al processo automatico di localizzazione che in 2 minuti dall’accadimento dell’evento fornisce le stime provvisorie di localizzazione epicentrale e magnitudo che vengono prontamente comunicate al DPC (per eventi con magnitudo≥3.0) e rese pubbliche tramite il sito web terremoti.ingv.it e i social media INGVterremoti A 5 minuti dall’accadimento dell’evento viene calcolata una seconda localizzazione automatica che associa un numero maggiore di stazioni; tale localizzazione viene utilizzata per dare ulteriori informazioni, anche se ancora preliminari, al DPC.
Il tecnico insieme agli altri turnisti ha il compito di controllare che il sistema di localizzazione automatico stia correttamente funzionando. Se ci sono problemi si possono chiamare i reperibili informatici che prontamente interverranno.
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Il videowall più piccolo, mostra le localizzazioni delle Sale Operative dell’Osservatorio Vesuviano (sezione INGV di Napoli), per quel che riguarda la sismicità dei vulcani campani, Vesuvio, Campi Flegrei ed Ischia, dell’Osservatorio Etneo (sezione INGV di Catania), per quel che riguarda la sismicità dei vulcani siciliani, Etna, Isole Eolie, Pantelleria. Nel terzo monitor sono visualizzate le localizzazioni dei terremoti a scala Mediterranea e globale che vengono automaticamente calcolate nella Sala INGV di Roma e che sono la base del servizio di allerta tsunami.
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Il telefono rosso collega direttamente la Sala Operativa dell’INGV con la Sala Situazione Italia del Dipartimento di Protezione Civile.
Le comunicazioni dei parametri preliminari di un evento sismico di magnitudo Ml ≥ 3.0 avvengono a 2 e a 5 minuti dall’accadimento del terremoto. Tali dati vengono diffusi anche tramite il sito web terremoti.ingv.it e i social media INGVterremoti, se i parametri sono di buona qualità. I due sismologi di turno nella Sala, poi, analizzano i segnali sismici e comunicano i parametri rivisti del terremoto avvenuto ( tempo origine, coordinate geografiche, profondità ipocentrale e una stima della magnitudo) entro 30 minuti dall’accadimento del terremoto, in media entro 12 minuti.
Per l’allerta maremoto nel Mediterraneo il tempo massimo per agire è di 14 minuti. Le comunicazioni vengono fatte per eventi con magnitudo maggiore o pari a 5.5 in tutta l’area di competenza (mar Mediterraneo e mari limitrofi).
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Nel videowall di fronte alle postazioni del personale in turno, sono visibili le localizzazioni fatte nell’ultimo mese dalla Sala Operativa INGV di Roma, per quel che riguarda la sismicità del territorio nazionale e dalle Sale Operative dell’Osservatorio Vesuviano e dell'Osservatorio Etneo per quel che riguarda la sismicità nelle aree vulcaniche campane e siciliane. Nei tre monitor in alto sono visualizzati i sismogrammi provenienti da alcune stazioni installate nel nord Italia, nel centro italia e nel sud Italia. Le forme d’onda che scorrono sui monitor sono il “primo campanello di allarme” quando si verifica un terremoto. Nel videowall si può vedere anche la lista dei terremoti localizzati da INGV e da altri istituti europei, lo “stato di salute della rete e le segnalazioni di terremoti che arrivano dal pubblico attraverso la piattaforma “Hai sentito il terremoto”.
### Title window_B581C33D_A3AB_47C5_41D9_311A2E030E71.title = La postazione del sismologo window_B608077D_A3BB_4E45_41C8_1A6AEB3CD797.title = Il telefono rosso window_B69083B4_A3AB_C6DB_41C0_416126E47180.title = La postazione del sismologo window_B7216525_A3A5_43C5_41DD_37FBEE73AED5.title = Radio trasmittente window_B7D86954_A3A5_425B_41A5_44F0A74036C1.title = Postazione del tecnico window_B7F69632_A465_41DF_41B1_9A3EEE9C04BA.title = CHI VIGILA SU TERREMOTI e MAREMOTI? window_B861AC39_A3A6_C1CD_41E1_E8BF5F27FF57.title = Analizzatore spettrale window_B8C30E13_A3A7_41DD_41D4_8CD800B417E0.title = La posizione del CAT window_E3B545A0_F9E4_B6B9_41CF_FB1E28E2F325.title = CHI VIGILA SU TERREMOTI e MAREMOTI? window_E42F6FD6_F9E5_9299_41EE_53F4DBF79B07.title = Videowall secondario window_EFECEB4F_F9A7_9386_41ED_40A7C32A0C04.title = CHI VIGILA SU TERREMOTI e MAREMOTI? ## Hotspot ### Tooltip HotspotPanoramaOverlayArea_B5B7ADD5_A3A6_C245_41D9_FE31CF871612.toolTip = Postazione sismologo HotspotPanoramaOverlayArea_B6063D9C_A3AD_42CB_41BB_47CF23209B6E.toolTip = Analizzatore spettrale HotspotPanoramaOverlayArea_B69023B4_A3AB_C6DB_41DE_F8C8887C9978.toolTip = Postazione sismologo HotspotPanoramaOverlayArea_B7365CB1_A45D_42DD_41AB_E19975DDAB73.toolTip = Giornata divulgativa HotspotPanoramaOverlayArea_B8529A3C_A3A6_C1CB_41DF_9C3ED7F4BF05.toolTip = Analizzatore spettrale HotspotPanoramaOverlayArea_B8ED7261_A45F_C67D_41CE_AC943B28CDFB.toolTip = Emergenza COVID-19 HotspotPanoramaOverlayArea_C42E97A3_F652_6458_41C5_2F287894EACF.toolTip = VEDUTA AEREA HotspotPanoramaOverlayArea_C5433024_E75F_AE23_41E1_643D11980E9A.toolTip = SPAZIO ESPOSITIVO HotspotPanoramaOverlayArea_C551213C_E740_AE23_41D6_B9E8C819F76A.toolTip = SALA DI MONITORAGGIO HotspotPanoramaOverlayArea_C727661A_F64E_2468_41E4_D83D2B4A5C6A.toolTip = SALA DI MONITORAGGIO HotspotPanoramaOverlayArea_C9C964C9_F652_25E8_41D6_6D932F92285A.toolTip = SPAZIO ESPOSITIVO HotspotPanoramaOverlayArea_E044F007_F9E4_AD87_41D6_8D1EDA4B9CD2.toolTip = La posizione del tecnico HotspotPanoramaOverlayArea_E07DB5E3_F9E4_96BF_41E1_2C77201882B0.toolTip = La posizione del CAT HotspotPanoramaOverlayArea_E34079CC_F9EC_7E8A_41A1_241B870693AA.toolTip = Videowall secondario HotspotPanoramaOverlayArea_EC7BB257_F9A4_ED86_41E1_514E64D1E538.toolTip = Il telefono rosso HotspotPanoramaOverlayArea_EFADD37B_F9A3_938F_41E7_B9DF2F8CE401.toolTip = Videowall primario ## Action ### URL LinkBehaviour_8EE0CB74_8550_DB53_41C1_93C9BA69CA0F.source = http://www.ingv.it/it/ LinkBehaviour_CE71C888_9D61_4E3B_41D3_93E4FDBCA20C.source = http://www.ingv.it/it/